Morti sul lavoro dal 2021 al 2024: 4.442 vittime in Italia

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Dal 2021 al 2024 sono state 4.442 le vittime sul lavoro in Italia.“Il bilancio è tragico, tanto quanto quello di un bollettino di guerra. Perché questo sembra purtroppo il lavoro nel nostro Paese: un campo di battaglia senza trincea e senza scudi.” – commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega. La Basilicata e l’Umbria sono le regioni più pericolose in cui lavorare: l’incidenza di mortalità rilevata nel quadriennio, infatti, ha mantenuto queste regioni in zona rossa per quattro anni consecutivi. Mentre la Toscana è la regione che registra i migliori risultati, con due anni in zona bianca e due in zona gialla, mantenendo sempre incidenze di mortalità sul lavoro inferiori alla media nazionale.

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Un anno di morti sul lavoro in Italia: 1.090 infortuni mortali nel 2024.

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Sono 1.090 le Vittime sul Lavoro in Italia registrate nel 2024, si tratta di 49 vittime in più rispetto al 2023. “Si tratta di dati sui quali è indispensabile riflettere per invertire la rotta – sottolinea l’Ing. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega – perché dietro a molte di queste morti ci sono probabilmente le infide ombre del precariato, lacune nell’organizzazione del lavoro nelle aziende e carenze nella formazione dei lavoratori”. Secondo la zonizzazione a colori a finire in zona rossa, con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 34,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. In zona arancione: Molise, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lazio, Toscana, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. In zona bianca: Veneto e Marche.

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